Un Santo Nicola “natalizio”
Pubblicato giorno 6 dicembre 2024 - In home page, Natale
Merita particolare attenzione la riflessione che don Tino ci propone oggi nel giorno di San Nicola, la cui venerazione ha ispirato a Bari una devozione diffusa anche per i cristiani ortodossi, che ivi venerano anch’essi le sue spoglie mortali.
Stampa e Tv riservano oggi, venerdì 6 dicembre, una serie di indicazioni storiche e culturali, che hanno al centro tradizioni e luoghi comuni dove ai bambini viene presentata non tanto la figura del Santo Patrono, ma il sovrapporsi di tradizioni ed espressioni che vanno dai doni offerti e ricevuti a rappresentazioni tragiche-comiche, diffuse in molti paesi della nostra Europa.
“San Nicola, vescovo di Mira in Licia nell’odierna Turchia, celebre per la sua santità e la sua intercessione presso il trono della grazia divina.
Il difficile discorso sul « valore » delle parole oggi ha una illustrazione totale: da San Nicola vescovo si passa ad una leggenda commerciale che stravolge totalmente il Santo e, soprattutto, la Fede. Ne esce una buffa figura di « burattino » da esposizione per qualsivoglia prodotto che stravolge ogni messaggio. Siamo nel paganesimo più alienato e vuoto che serve a Mammona-denaro. La funzione del linguaggio non comunica valori ideali se non effimeri e banali.
La saldatura tra la storicità del primo riferimento del Vescovo e la fruizione ultima della sua immagine (slitta ecc.) non hanno altro da richiamare. Per depurare lo scempio comunicativo occorre fare uno studio pesante che riporti all’essenziale il soggetto.
Ma la comunicazione non ha tempo di studio perché l’imperativo commerciale è ‘onnipotente’. Salendo di livello, uguale meccanismo vale per tutti i Santi e su su si arriva al top: Gesù Bambino e poi ancora a Dio Padre.
Pensiamoci almeno con qualche momento di riflessione e potremmo tirarne fuori del positivo anche da una simile banalizzazione! “
Don Tino.