[SocialMente] Disturbi del Comportamento Alimentare: Un disturbo in rapida diffusione

Pubblicato giorno 10 marzo 2021 - Formazione, In home page, Sociale

[SocialMente]. Rubrica a cura di Omar Giannino.

In occasione della giornata mondiale contro i disturbi alimentari (o giornata del fiocchetto lilla), il 15 marzo, approfondiremo tale argomento; che cosa sono i disturbi del comportamento alimentare (DCA)? Quali sono? A cosa sono dovuti? Come si manifestano? Quanto sono diffusi? Queste sono alcune questioni che vedremo brevemente.

Informazioni generali

È necessario premettere che con disturbi della nutrizione e dell’alimentazione si intende tutti quei disturbi caratterizzati da deviazione del comportamento alimentare persistente, quindi duratura nel tempo (Hooley, Butcher, Nock, Mineka, 2017), sono caratterizzati da un modo di alimentarsi associato a comportamenti che determinano un alterato consumo e assorbimento di cibo, tanto da danneggiare la salute fisica ed il funzionamento psicologico e sociale (Ruocco et al. 2018); in particolare nel DSM-5 sono riportati tre principali disturbi dell’alimentazione: Anoressia nervosa, Bulimia nervosa e Binge Eating Disorder; oltre ad altri disturbi secondari come Pica, Mericismo, Disturbo alimentare evitante/restrittivo e disturbo dell’alimentazione incontrollata (Cuzzolaro, 2014). Qui ci focalizzeremo su Anoressia e Bulimia nervosa, dal momento che risultano essere i più invalidanti sia da un punto di vista fisico che da un punto di vista psicosociale, oltre al Binge Eating Disorder, che però ha caratteristiche troppo complesse per essere qui trattato.

Nel 2019 secondo il ministero della Salute i DCA sono divenuti un tema centrale nella salute pubblica; secondo dati del 2019, è stata evidenziata una notevole diminuzione dell’età di esordio di questi disturbi. Per l’anoressia si verificano 8-9 casi ogni 100.000 persone l’anno per le donne, mentre per gli uomini si contano 0,2-1,4 casi per 100.000 persone l’anno; l’incidenza per la bulimia è di 12 nuovi casi per 100.000 persone l’anno per le donne e di 0,8 nuovi casi per 100.000 persone l’anno per gli uomini. La maggior parte dei casi di anoressia e bulimia si riscontrano tra i 15 e i 19 anni di età, anche se negli ultimi tempi si sta riscontrano un aumento di casi in età precoce (Ministero della Salute, 2019). Nonostante la prevalenza di questo disturbo nelle donne negli ultimi anni si è notato un incremento di DCA negli uomini, i quali, specialmente in giovane età, sono sempre più preoccupati di rispecchiare fedelmente i canoni di estetica dettati dalla cultura di appartenenza; di Anoressia maschile si parla molto poco, tanto da far sembrare tale disturbo un tabù, infatti gli uomini affetti da questo DCA accettano malvolentieri il fatto di essere affetti da una patologia “da donna” (Perrella, Legname, 2009).

Quali sono le cause di questi disturbi?

Questa è una questione ancora aperta, vi sono numerose ipotesi in ambito neurologico, genetico, biologico e psicosociale; sicuramente non è possibile individuare una sola causa, questi disturbi derivano da molteplici cause, dando a questi disturbi un’insorgenza piuttosto complessa. Vi sono ipotesi che considerano variazioni genetiche in locus specifici, alterazioni dei livelli di adiponectina; ulteriori ipotesi indagano una correlazione tra DCA e livelli di serotonina, deducendo perciò che determinati tratti di personalità predispongono all’insorgenza di un DCA. Sicuramente è possibile affermare che in pazienti con Disturbi Alimentare, in particolare in soggetti con anoressia nervosa vi è una maggiore difficoltà a gestire le emozioni negative come colpa o vergogna, le quali sono innescate dal confronto sociale (Molinari, 2020). Queste sono solo alcune delle ultime ipotesi stipulate e la complessità di tali disturbi non permette qui una dissertazione completa a tal proposito.

Anoressia e genitorialità fantasma

Spesso negli scritti psicoanalitici si paragona il paziente affetto da anoressia ad Antigone, figura greca che difende il desiderio di dare sepoltura al fratello a costo della sua vita. Così è il paziente con anoressia, non disposto a patteggiare, non è disposto a rinunciare al suo desiderio di controllo del peso. La pratica clinica insegna che chi è affetto da anoressia va ben oltre, più di tutti, all’istinto primordiale, ovvero i bisogni primari (mangiare, respirare, nutrirsi, ecc.); esiste un altro nutrimento, che è il desiderio, e a questo aspira colui o colei affetti da anoressia, a qualcosa che va oltre l’Altro che si preoccupa dei suoi bisogni primari. “Una mia paziente rimproverava i suoi genitori di considerarla solo come un ‘tubo digerente’ da riempire. ‘Non si chiedono mai nulla su di me, si preoccupano solo che io mangi!’ diceva” (Recalcati M., I tabù del mondo, La decisione dell’anoressica, p. 26-27). Winnicott ci ricorda come i bambini che manifestano disturbi dell’appetito dubitino dell’amore dei genitori; l’appunto di Winnicott, così come l’esperienza clinica del Prof. Recalcati ci ricordano che il nutrimento della vita umana non è costituito solamente da oggetti, ma anche di segni (Recalcati, 2017).

Anoressia e Bulimia sul Web

Abbiamo accennato precedentemente al fatto che i Disturbi del Comportamento Alimentare, negli ultimi anni, sono in costante aumento, questo aumento è dovuto anche alla mole di siti presenti su internet pro-anoressia e pro-bulimia; tali siti incoraggiano i comportamenti anoressizzanti e bulimici; i siti si fanno promotori delle filosofie ANA e MIA. I siti pro-ana e pro-mia nascono negli USA intorno agli anni ’90, per poi giungere al continente Europeo e diffondersi in Italia intorno al 2003. Nei siti italiani si può distinguere una duplice forma: i blog ed i forum. I blog sono facilmente accessibili al pubblico e spesso sono sottoforma di diario giornaliero che il blogger inserisce con informazioni riguardanti l’alimentazione, ad esempio il rapporto peso-cibo e le diverse condotte di eliminazione. I forum hanno un maggiore carattere di segretezza, a questi si accede solo su invito dell’amministratore e si viene ammessi solo ne caso in cui si condivida la filosofia di assoluta magrezza. I forum non sono facilmente accessibili e assumono le sembianze di sette religiose che aderiscono fedelmente alla filosofia ANA; questa appartenenza si concretizza fisicamente in un simbolo preciso: un braccialetto con una farfalla, rosso per ANA (anoressia) e blu per MIA (bulimia), da indossare al braccio sinistro e da mostrare nel caso in cui si incontri un’altra persona aderente alla medesima filosofia. La filosofia ANA e MIA è in rapida diffusione, soprattutto attraverso i siti web a questo dedicati, altrettanto rapidamente si stanno muovendo numerose azioni preventive. In Italia, in particolare, il disegno legge (legge n. 1965/2008, art. 580-bis) non previene l’anoressia come fenomeno clinico, ma come fenomeno di diffusione sociale attraverso il web (De Matteis, Toscano, 2009).

Conclusioni in breve

Come avete visto i DCA sono disturbi estremamente complessi che attanagliano la società moderna, è bene fare attenzione a non addossare colpe, con facilità, alla società piuttosto che alla famiglia, rendendoli il capro espiatorio, dal momento che tutti i DCA sono multifattoriali e ogni fattore ha un ruolo diverso nello sviluppo della patologia e non è detto che un fattore sia determinante per uno specifico soggetto quanto per un altro; in poche parole, quando si parla di questi disturbi, sarebbe bene non fare eccessive semplificazioni, evitare di rendere un disturbo molto complesso estremamente banale. Ricordiamoci che, come ogni disturbo di carattere psichico, i DCA non devono mai essere considerati un tabu, qualcosa di cui non parlare, dato che è dall’informazione che parte una buona prevenzione; e soprattutto di non identificare la persona affetta da un DCA con la patologia, perciò, ad esempio, non si parla di anoressiche o bulimiche, ma di individui affetti da anoressia o bulimia, dato che le persone non sono l’etichetta diagnostica che gli assegniamo, ma individui unici, irripetibili, diversi dalle proprie patologie fisiche o psichiche.

OG

 Bibliografia e sitografia

  • Hooley, Butcher, Nock, Mineka, 2017, Psicopatologia e psicologia clinica; it. A cura di G. Buodo, C. Gentili, M. Ghisi, A. Prunas, C. Pruneti; Pearson Italia, 2017 Milano-Torino.
  • Massimo Cuzzolaro, Anoressie e bulimie, Bologna, il Mulino, 2014
  • http://www.salute.gov.it/portale/news/p3_2_1_1_1.jsp?lingua=italiano&menu=notizie&p=dalministero&id=3673
  • Giuseppe Ruocco, Denise Giacomini, Giovanna Romano, Donatella Ballardini, Armando Cotugno, Laura Dalla Ragione, Riccardo Dalle Grave, Angela Emanuele, Giorgio Galanti, Valerio Galeffi, Giovanni Gravina, Patrizia Iacopini, Palmiero Monteleone, Andrea Pezzana, Paolo Santonastaso, Rosa Trabace, Massimo Vincenzi; 2018; Ministero della Salute, Disturbi della nutrizione e dell’alimentazione: Raccomandazioni per familiari.
  • Perrella, M.G. Legname, 2009; I disturbi del comportamento alimentare in soggetti maschi: aspetti clinici ed eziopatogenici
  • De Matteis, Toscano, 2009, La filosofia ANA: il culto dei disturbi del comportamento alimentare su internet
  • Recalcati M., 2017, I tabù del mondo; Einaudi, Torino, 2017.