Viaggio nell’antica Grecia. Attività dei giovani in Oratorio

Pubblicato giorno 17 novembre 2021 - In home page, oratorio OSG

Un salto nel passato con i ragazzi di Tornaco e di Borgolavezzaro

Nella serata di sabato 13 novembre, dopo una cena in compagnia, i ragazzi degli oratori di Borgo e di Tornaco ‘OSG’ hanno fatto un salto nel passato, più precisamente nell’Agorà di Atene, per mettere a processo alcune parole; gli imputati: autenticità, rispetto, disponibilità, collaborazione, impegno e fiducia.

Il processo ha inizio e il giudice legge il nome del primo imputato, subito l’avvocato dell’accusa si scaglia sulla parola, ma prontamente la difesa smonta le accuse, mentre i cancellieri prendono atto del processo, a seguito la giuria (i ragazzi) si riunisce per discutere sul verdetto e ognuno procede con il voto segreto, sotto l’attento sguardo dei cancellieri. Così si procede per tutte e sei le parole.

A conclusione del processo il giudice emana il suo verdetto: tutte assolte, ad esclusione di una parola, autenticità, che, per le attenuanti circostanziali, viene assolta con la condizionale.

Tornando ai giorni nostri, i ragazzi hanno riflettuto sulle sei parole sopra citate e sono state considerate come fondamentali per instaurare un’amicizia di un gruppo di oratorio, senza di queste si è solamente un aggregato di persone che a fatica si rispetta, a fatica lavora insieme, che non ha obbiettivi chiari da conseguire; senza autenticità, rispetto, disponibilità, collaborazione, impegno e fiducia l’Oratorio, quello vero, quello fatto da San Filippo Neri e da San Giovanni Bosco, non può esistere; l’oratorio non è la struttura sulla strada statale, per Borgo, o a fianco alla chiesa, per Tornaco; se fosse così sarebbe facile, l’Oratorio, quello con la O maiuscola, è quello fatto di ragazzi, ma non solo, anche di genitori, di adulti, di giovani adulti, di nonni, che si prendono cura l’uno dell’altro secondo le sei parole che ho più volte citato.

E quindi sù “Non è tempo di dormire perché il Paradiso non è fatto per i poltroni!” (San Filippo Neri).

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Omar Giannino